Chi mi ha già sentito parlare nei primi incontri pubblici di
questa campagna elettorale impari (ieri in piazza per il 1° Maggio, a
confronto del PD o del M5S sembravamo i fratelli poveri - e non
solo ieri) avrà notato la mia enfasi sul tema culturale e, visti i tempi, si sarà
chiesto il perchè.
Credo fermamente che un paese con poca cultura (anche cultura
popolare, ovviamente) è un paese che si impoverisce sia a livello sociale che
economico, è un paese in cui muore il senso civico e la partecipazione alla cosa
pubblica. Fare cultura significa quindi offrire possibilità di
dialogo, condivisione,socialità e in ultima analisi di crescita da tutti i
punti di vista. Come?
Il nostro paese non ha un luogo (un centro culturale
polivalente) in cui poter svolgere iniziative, in cui aggregare persone; non ha
visto (se non raramente) iniziative che potessero coinvolgere la popolazione. Qualcuno obietterà: e dove si trovano i soldini per tutto
ciò?
In realtà ci sono tante attività che si potrebbero fare a
costo zero o quasi coinvolgendo, ad esempio, le associazioni: Libera, Legambiente, la Lipu, il Wwf, ecc; utilizzando il volontariato, creando situazioni di
scambio (ad esempio: il Comune attrezza una sala prove musicale gratuita e i
musicisti che la utilizzano, in cambio, tengono lezioni per i ragazzi).
Il comune di Capannori, in Toscana, da anni organizza un'intensa vita culturale in questo modo, oltre ad aver scelto di condividere il
bilancio in trasparenza coi cittadini e di chiamarli a scegliere come
utilizzare i fondi disponibili in un'esperienza di amministrazione partecipata
(oltre ad aver scelto di bloccare ogni nuova costruzione e permettere solo
ristrutturazioni)...il che dimostra la fattibilità della mia proposta, basta
avere la volontà politica!
Una popolazione stimolata culturalmente cura il territorio,
lo protegge, crea nuove possibilità anche di reddito, perchè senza idee, non si
crea ricchezza.
La scuola va supportata e potenziata, il Comune può cercare
di creare situazioni che aiutino e stimolino gli insegnanti e i dirigenti a
fare di più e di meglio, può cercare di fare formazione. Per esempio: invitare degli scrittori a scuola piuttosto che
in piazza a presentare i loro libri non costa nulla o poco (gli autori sono
spesso pagati dalle case editrici per i tour di presentazione) e può essere una
splendida esperienza per i ragazzi e per i loro insegnanti.
Utilizzando le conoscenze dei nostri anziani si possono
creare corsi su antichi mestieri e abilità, coinvolgendo i concittadini di
altre culture si possono creare momenti di incontro e di scambio fra
culture differenti.
Vi sono tante possibilità per rendere vivo e stimolante il
paese e creare momenti di aggregazione, basta volerlo. Se la futura Amministrazione vorrà perseguire questa via si
inizierà un percorso virtuoso che non potrà che migliorare la qualità di vita
dei nostri concittadini e nel tempo anche creare opportunità di lavoro.
MARCO VALLI, Candidato Sindaco