sabato 10 maggio 2014

Aiutiamo il PD: non votiamolo!

Quando assisto allo smantellamento di Scuola e Sanità perchè bisogna favorire i privati o quando vedo che a vincere gli appalti dei pubblici servizi nel comuni e nelle regioni governate dal PD sono sempre le stesse cooperative, mi rendo conto che, evidentemente, l'eccessiva sicurezza - oramai trasformatasi in pura arroganza -  di questo partito nei luoghi dove è maggioranza dal 1946, (cambiando svariate volte nome, forma e, soprattutto..sostanza) abbia superato qualsiasi livello di guardia.

Sono nato a Palermo, dove ho vissuto un'infanzia che tanto bene Pif ha rappresentato nel suo film "La mafia uccide solo d'estate": dove la collusione tra mafia e politica era (è?) tale da rendere indistinguibile l'una dall'altra; dove ogni giorno morivano i Placido Rizzotto, i Carlo Alberto dalla Chiesa, i Chinnici, gli Impastato, i Pio La Torre, i Fava, i Falcone e i Borsellino. Ciò ha causato in me un'inguaribile nausea agli abusi di potere, ai favoritismi, alle clientele. 

E per me che ho sempre cercato di fare la mia parte, fin quando ho vissuto in Sicilia, dove essere di sinistra significava essere preso in giro o guardato con diffidenza da chi sosteneva che "la mafia non esiste", fa enormemente incazzare chi usa i valori cari alla sinistra italiana solo quando serve a racimolare qualche voto, per poi rinnegarli in qualsiasi altra occasione. La posizione del PD con la questione acqua pubblica Vs IREN è emblematica: parole solo parole per l'acqua pubblica ma nei fatti accanito sostenitore e fiancheggiatore di IREN e delle decisioni a favore della privatizzazione dell'acqua, prese e sostenute dai loro stessi politici. 

Io non credo che a Cadelbosco, come nel resto dell'Emilia, le cose possano cambiare da un giorno all'altro. So però che gli emiliani hanno una grande forza e un grande cuore. D'altronde, un popolo forgiato dai sacrifici di tante donne e tanti uomini durante la guerra di Liberazione non può che reagire ad una situazione di stagnazione e promesse mai mantenute. Soprattutto quando a farle, queste promesse, sono le donne e gli uomini che avrebbero dovuto essere i paladini di quei valori e di quegli ideali per i quali i loro genitori e i loro nonni hanno combattuto.

Dunque, quando chiedo di non votare PD, lo faccio per aiutare il PD! Perchè possa fare un serio esame di coscienza e recuperare quei valori democratici propri di un grande partito di sinistra, capace di rappresentare e di difendere con forza le istanze delle fasce più deboli e meno tutelate del popolo, senza ignobili compromessi con la destra conservatrice, la quale ha un solo obiettivo: la tutela degli interessi di chi rappresenta, ovvero coloro che non hanno il problema di arrivare a fine mese con uno stipendio da 1.000 euro o che lo stipendio non l'hanno affatto; che non vivono il dramma di non poter costruire una famiglia perchè le banche non concedono certo un  mutuo ad un precario licenziabile da un giorno all'altro; che non devono nascondere la gravidanza o il desiderio di avere dei figli perchè,  altrimenti, il mese prossimo il datore di lavoro (il padrone) li lascia a casa.

Basta guardare in Europa per capire che i movimenti ed i partiti di "centro-sinistra" che hanno adottato queste modalità di condotta sono al fallimento, puniti più e più volte dagli elettori, i quali vogliono idee chiare e visioni collettive senza offuscamenti, ripensamenti, se e ma. Senza vergogna di ciò che si è stati. "O così o Pomì" diceva una vecchia pubblicità: questo vuole la gente, questo vuole il popolo: il coraggio delle proprie scelte, l'orgoglio del proprio passato (senza nascondere errori e sconfitte), la trasparenza nell'agire quotidiano.

Il PD non capisce (o fa finta di non capire) che abbandonare il terreno della lotta a sinistra significa lasciare piede libero a movimenti come il M5S. L'italia è il paese dei leader: dei Cavour, dei Mussolini, dei Berlusconi e oggi dei Grillo. E il leaderismo non ha mai portato a nulla di buono in questo Paese. Affidarsi ad un leader e credere incondizionatamente in lui, senza mai porsi dubbi - anche perchè, se si osa porli, si viene defenestrati o multati -  significa cercare di non far affondare la barca buttando fuori l'acqua con un bicchiere, senza cercare di riparare la falla: prima o dopo si va a fondo e si annega, ineluttabilmente.

Non si rinnova un Paese con i vaffanculo, slogan che tanto somiglia a "me ne frego" o "boia chi molla". L'obiettivo di Grillo del partito unico mi fa venire i brividi e mi ricorda fin troppo il pensiero unico del Grande Fratello di Orwell, che non ammette "nessuna opposizione, nessuna difformità".

E' il momento delle scelte: a Cadelbosco come a Roma, come a Bruxelles. Siamo coraggiosi e facciamo la nostra, guardando a sinistra con rinnovata fiducia e nuovo ottimismo. Senza paura della falce e del martello, perchè il nostro voto andrà a Marco, a Pietro, a Barbara, a Giulia, a Roberto, ad Aldo e, in Europa, ad Alexis.

Roberto Romano, Candidato Consigliere Comunale