mercoledì 1 giugno 2016

Caro Paolo Brunazzi...

Caro Paolo Brunazzi,

visto che ieri sera mi hanno fischiato le orecchie e alcune persone presenti alla seduta del Consiglio mi hanno riferito che ti darai da fare per espropriare l'abitazione a tutti coloro che osano parlare di te in modo a te non gradito, mi tocca dedicare un po' del già poco tempo che solitamente destino ad attività che considero decisamente - per me - prioritarie (come l'organizzazione della raccolta firme per il referendum contro le modifiche antidemocratiche alla nostra Costituzione e contro la legge elettorale "Italicum") per risponderti.

Innanzitutto, perdonami, ma non mi interessa affatto se all'adunata sediziosa ci fossero 10, 100 o 1000 donne, mi interessa molto di più che alcune di quelle donne furono arrestate e perseguitate per avervi partecipato. Poi, Paolo, come ha detto ieri Pietro, nessuno nega ciò che possa essere accaduto nel nord Italia durante gli anni di Salò e dopo la fine della guerra, ma la sistematica decontestualizzazione che fai quando racconti i fatti - talvolta sulla base di testimonianze più o meno dubbie (zii, nonni e vicini di casa, ma dai!) non sarà fascista ma intellettualmente scorretto si. 

Trovo altresì paradossale che uno che si lamenta a destra e a manca di essere oggetto di censura lanci diffide, alla faccia della censura...e ad ogni modo attenzione quando semini le tue accuse, accertati prima che siano fondate e documentate, perchè le diffide sono come i treni, il locomotore l'hanno in testa e in coda: nei miei interventi sul sito Web del Circolo RC di Cadelbosco ho scritto ben altro e mi dispiace che tu non l'abbia letto a modo, ma fai sempre in tempo. Addirittura, non ho neanche detto una parola sulla presentazione del libro della nipote di Mussolini, perchè nel mio DNA la censura di un testo scritto ricorda troppo i roghi non solo dei nazisti ma anche delle camicie nere in giro per l'Italia, dove invece della legna si usavano libri non graditi al regime.

Mi piacerebbe anche che riflettessi sul fatto che il tuo portare in Consiglio Comunale battaglie storico-revisioniste significa distogliere il Consiglio stesso da quelli che sono i reali problemi di Cadelbosco! Ma non capisci che il tuo agire in questo modo rischia di divenire un perfetto paracadute...mimetico per chi non vede l'ora di poter nascondere dietro il polverone da te (e dai tuoi amici) sollevato le incoerenze e le scelte imbarazzanti - a tutti i livelli - del proprio partito? Per non parlare del disorientamento che hai causato nel tuo elettorato, che non capisce perchè invece di parlare dei problemi che toccano tutte e tutti, tutti i giorni, si perdano ore ed ore di Consiglio Comunale a discutere d'altro.

Infine, caro Paolo, non puoi, davvero, prendertela con chi ti da del fascista, se vai a pubblicare su Facebook post come quello che vedi in alto a sinistra di questa pagina!

Se posso darti un consiglio, io credo che la tua voglia sfrenata di "verità" ti porti a circondarti di persone che forse, sfruttando un po' la tua genuinità, cercano di costruire e dare spazio a fondamenta storiche (o pseudo tali) utili a sostenere ideologie di destra di matrice neofascista, queste si attuali e fin troppo contemporanee. 

Personalmente, credo che fossi molto più interessante quando parlavi di Kerouak e Woody Guthrie e quando portavi in Consiglio Comunale, a tuo modo, argomenti di interesse per Cadelbosco e i suoi abitanti. Prima che iniziassi a pubblicare post come quello di cui sopra. Ed è ciò che più mi dispiace. Peccato.
Roberto Romano, Circolo PRC Cadelbosco di Sopra

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