martedì 3 giugno 2014

Ecco la politica green della Tellini, albericidio a Cadelbosco: tutta la verità...

Tutto ha inizio quando il Comune di Cadelbosco, un bel giorno, decide che è arrivato il momento, dopo chissà quanto tempo, di dare una rinfrescata a Piazza XXV Aprile a Cadelbosco Sopra. Certo, i più maligni penseranno che tutto si debba all'avvicinarsi delle imminenti elezioni comunali, ma tralasciamo questa lettura in malafede e andiamo avanti. Ora, per il PD cadelboschese, evidentemente, fare una bella piazza significa colarci sopra una bella gettata di cemento. Alla faccia dell'ambiente e delle belle parole "green" dell'assessore all'ambiente della precedente amministrazione, Tania Tellini (che ritroveremo più avanti in questo racconto). Ma tant'è....mentre le menti verdi del comune pensavano a come rendere la piazza brutta e grigia, vien fuori un problema: cosa facciamo con i bei platani che sovrastano la piazza da tempi immemorabili? Certo, lasciarli lì significherebbe rivedere il progetto della piazza con una maggior considerazione dell'ambiente, giammai! Dobbiamo buttarli giù, in nome di sua santità il calcestruzzo. 

Certo, abbattere dei bei platani, non è cosa da fare alla leggera: ci sono delle leggi, delle normative, un iter, poi il paese è piccolo e la gente mormora...come fare? Come giustificare questo albericidio? La Giunta contatta così il Consorzio Fitosanitario di Reggio Emilia, a cui viene chiesta una valutazione sullo stato di salute delle piante. E qui inizia la parte divertente: i platani, infatti, non sono malati! Certo, non godono di ottima salute, ma con i giusti interventi potrebbero tornare in gran forma. Però il Comune ha deciso che bisogna abbatterli e la relazione del tecnico del Consorzio Fitosanitario, non trovando altro, si limita ad affermare che le condizioni dei Platani sono correlate all'ambiente urbano in cui si trovano (ma va?), che le aiuole che li ospitano sono sottodimensionate e che dunque vanno abbattuti. Si, avete letto bene: non si suggerisce di adottare provvedimenti atti a creare un ambiente confortevole ai 5 platani cadelboschesi, ma si avvalla l'abbattimento, anche per (fate attenzione a quel che segue...) proteggere i cittadini che frequentano la piazza da cadute di rami o distacchi di porzioni di legno dai tronchi.

Insomma, tutte valutazioni soggettive, mai basate su dati oggettivi ed analisi botaniche approfondite: il tecnico del consorzio si guarda bene dall'affermare la presenza di patologie vegetali, tant'è che leggendo la relazione, scrive che "presumibilmente" le piante possono avere in corso processi cariogeni (cioè degenerativi). In poche parole: non lo sa! Inoltre, forse ingenuamente, il tecnico precisa che è stata fatta solo un'analisi visiva, dunque nessun'analisi di alcun tipo del legno e delle foglie.
Per concludere, in un surreale scambio delle parti, lo stesso tecnico incarna le veci dell'amministratore e propone l'eliminazione delle piante "per consentire la razionale esecuzione dei lavori di cantiere".

La storia si conclude con il primo comunicato pubblicato sul sito Web del Comune di Cadelbosco a firma dal sindaco Tellini (ex assessore all'ambiente): abbattimento dei Platani, operazione che è stata eseguita in fretta e furia lo stesso giorno della pubblicazione del comunicato sul sito. A poco è valsa la protesta di alcuni cittadini che si è svolta questa mattina al centro di Cadelbosco Sopra e che ha visto, tra gli altri, la partecipazione del nostro instancabile Pietro Giansoldati.

Non ci vuole una laurea in scienze agrarie per capire che la relazione fa acqua da tutte le parti. Poi sia chiaro: da quel che sappiamo, attualmente la legge (in particolare la Legge 10 del 14/01/2013) non vieta ai comuni di decidere del verde pubblico, con la sola eccezione riguardante gli alberi sottoposti a vincolo paesaggistico. Indovinate chi dovrebbe aver censito gli alberi da sottoporre a tale vincolo? Risposta esatta: il Comune. E quanti alberi il Comune di Cadelbosco ha censito e dunque sono presenti nell'archivio regionale degli alberi monumentali? ZERO.

Ancora una volta assistiamo inermi alla distruzione del patrimonio verde di Cadelbosco senza reali motivazioni che giustifichino tali comportamenti. Ci auguriamo che tutto sia stato fatto nel rispetto delle regole. Noi non ci fermiamo ed abbiamo già segnalato al Corpo Forestale dello Stato ciò che è successo a Cadelbosco. Cosa che potete fare anche voi...
Vi terremo informati!


Circolo Rifondazione Comunista Cadelbosco di Sopra

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